Sono cresciuti nelle terre della dittatura e della sorveglianza, in cui le immagini sono censurate, le foto vengono bruciate e le bocche tacciono. Nel corso degli anni hanno fatto film, e documentato, per quanto possibile, la loro vita in Siria. Di notte hanno catturato suoni per permettere ai sensi di completare l’immagine. Da questi racconti e immagini all’apparenza disorganici, emerge una coerente sensibilità emotiva, dalla quale si sviluppa a sua volta una singolare prospettiva storica, un tentativo di rivelare ciò che è rimasto immerso nel silenzio. Un racconto in prima persona che mescola pubblico e privato, intimità e politica. È il viaggio di una regista, del suo compagno e di tanti altri personaggi: rivoluzionari, esuli, attivisti, registi, amanti.